(Roma 1914 – Roma 1998)
Pittore d’avanguardia, fu tra i fondatori del Gruppo63. Direttore dell’Accademia delle Belle Arti di Roma e professore di scenografia all’Università di Roma dal ’53 al ’59. La sua pittura e la sua poesia si svilupparono di pari passo, nell’esigenza di contrapporre al linguaggio della normale comunicazione arditi moduli espressivi, spesso fondati sul nonsenso o su accostamenti irrazionali. La sua pittura si è evoluta in forma astratto-concreta con grandi campiture di colore (la famose impronte), durante il secondo soggiorno americano nel 1960 – momento di frequentazione di Rothko, Guston, Motherwell, De Kooning. In seguito, negli anni ’80 la sua opera è contrassegnata dalla furia del gesto che concilia il divenire con l’essere. Le più belle tele di Scialoja nascono da questa nostalgia di afferrare forme istantanee, già disegnate nei loro vortici fugaci.