(Feltre, 1927- Roma, 1964)
Formatosi nell’ambiente veneziano con E.Vedova, fu messo in contatto da Peggy Guggenheim con l’espressionismo astratto (1951). Al filone gestuale scenico appartengono le sue opere degli anni 50. Gradualmente in seguito alla scoperta dell’opera di E. Munch, negli anni 60 si fecero strada immagini allucinanti e ossessive, sintomo di un turbamento spirituale di fronte al mondo contemporaneo (serie dei Matti e dei Diari paesani; Hiroshima n.1, 1962).